di Maria Chiara Mascia
Tutti chiediamo cose a Google. Spesso proprio quelle cose che non avremmo il coraggio di chiedere ad altri. Se google fosse una persona reale, forse ci penseremmo due volte prima di digitare "come si chiamano gli abitanti della Basilicata", "come cuocere un uovo sodo" o il classico dubbio da #LaCruscaRisponde "si scrive qual è o qual'è?".
E non era una notizia lercia quella che raccontava di milioni di britannici chiedere allo zio Google "cosa è l'Unione Europea" il giorno dopo aver votato la Brexit.
E lo yoga?
Gli utenti, ovviamente, cercano anche cose relative allo yoga. Ed ecco comparire subito il corso più vicino, il tutorial su youtube, le foto di yoga pants, dove mettere il piede in quella posizione che ho visto su instagram.
Diamo un'occhiata a qualche dato: il 97% delle ricerche su internet vengono fatte tramite Google quindi andiamo a dare uno sguardo alle "tendenze" del motore di ricerca più utilizzato.
Nel panorama delle ricerche italiane la chiave yoga genera un traffico discreto e costantemente in crescita, una fetta del mercato italiano del benessere, dell'abbigliamento, della medicina fai-da-te e dei corsi serali.
Se vediamo le ricerche nel tempo, notiamo subito che settembre è il mese caldo, quando tutti i buon-propositisti cercano la lezione gratuita, la promozione groupon per farsi due mesi gratis e via dicendo.
In questo grafico da Google Trend si può vedere l'andamento delle ricerche della parola yoga negli ultimi 5 anni in Italia: abbiamo evidenziato in quali settimane si verificano i picchi nelle ricerche.
Confrontiamo questi risultati con quelli della ricerca per la parola meditazione. Un interesse decisamente minore.
(Domanda: qualcuno ha idea di cosa sia successo i primi di febbraio 2014? Dite che è merito di David Lynch? Gradite ulteriori ipotesi nei commenti.)
Yoga e meditazione insieme sono comunque solo una parte delle ricerche e niente possono contro la massa di quello che la gente digita davvero nel quotidiano. Per esempio:
Le ricerche per porno sono circa 85 volte di più rispetto a quelle per yoga (e ne parleremo su questo blog...).
Per dovere di cronaca, e per consolare chi si fosse sconsolato leggendo questo dato inequivocabile, kamasutra non vince su yoga – ma le sue 64 posizioni restano comunque più attraenti di quella da meditazione.
Viniyoga
Ecco, ogni volta che un utente cerca viniyoga, zio Google fa spallucce e un sorriso di circostanza. Gli stringerebbe la mano e, se potesse, ci stringerebbe tutti in un abbraccio. Lo sa che siamo pochi.
Insomma il viniyoga fa zero contro yoga in Italia. Ecco il grafico:
Non faccio lo screenshot di viniyoga contro porno, potete dedurlo da soli.
Guardiamo come si ditribuiscono geograficamente le ricerche relative a yoga e viniyoga in Italia in questa mappa.
Viniyoga nel mondo se la passa un po' meglio, ma resta comunque un interesse molto limitato rispetto alle ricerche su yoga in generale.
Da questi semplici dati, possiamo trarre qualcosa di utile per noi, per la nostra pratica, per il nostro percorso spirituale, per la nostra evoluzione in esseri illuminati, per arrivare a toccare i piedi con le mani quando ci pieghiamo in avanti? (La risposta, ovviamente, è dentro di voi).
Ma proviamo lo stesso a stilare una pentade - perché alla nicchia del Viniyoga sembra piaccia contare le cose sulle dita di una mano.
Pañca-google
- Lo yoga non vincerà mai sul porno. Stacce.
- Ma può ancora vincere sul kamasutra, quindi c'è speranza.
- La gente vi cerca a settembre: siate pronti a giugno.
- Organizzate nei vostri centri yoga una giornata in memoria di quel famoso febbraio 2014 quando il mondo stava per diventare un posto migliore.
- L'assioma ontologico della nostra era: se una cosa non è su Google, su Facebook, su Instagram, su tumblr, su Reddit: NON ESISTE. O esiste poco o ancora per poco.
Sto esagerando? Probabilmente sì. Ma provate a installare sul vostro smartphone una di quelle app che monitorano il tempo che passate sulle altre app, o fatela installare ai vostri figli e nipoti, e poi ne riparliamo.
Buone ricerche!